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venerdì 16 giugno 2017

Ci sono persone che vestono anima

La poesia che riporto qui di seguito è la preferita di una delle mie nipoti (sono zia). Lei, leggendola, pensava ad una amica alla quale l'ha dedicata. Io la dedico a lei e a tutte le persone che ho nel cuore.

CI SONO PERSONE CHE VESTONO ANIMA

"Ci sono persone che vestono anima
trasudano dolore, tristezza, gioia, speranza
le vedi morire per un gesto ostile
e rinascere per un sorriso sincero.
Ci sono persone che traspirano
nostalgia, dolcezza
e l’ostinazione di resistere nonostante tutto.
Ci sono quelle persone che
quando le incontri
vorresti abbracciarle e dirle
quanto siano belle
quanto sia preziosa la loro presenza.
Ci sono quelle persone che ti fanno dire
che vale la pena vivere
vale la pena farcela
vale la pena andare avanti
non solo per se stessi
ma perché il mondo è cuore."

Dal libro: "Passi. Versi di un incontro".
Autrice: Maria Letizia Del Zompo.
Casa editrice: Nulla Die
ISBN: 978-88-6915-107-1.

Il libro è organizzato in 5 capitoli:
- Panoramica 
- Verso me 
- Verso te
- Verso il mondo
- Il viaggio volge alla fine.

Le liriche sono messe insieme in modo da potersi leggere come un racconto, soprattutto nella sua parte centrale dedicata all'incontro con l'amore.
Il racconto di un percorso emozionale che ha visto cambiare radicalmente la mia vita.

Per chi volesse acquistare il libro, ulteriori informazioni qui:
https://ml-delzompo.blogspot.it/2017/06/eccolo-qui-un-piccolo-grande-sogno-che.html

Buona lettura!

https://www.facebook.com/marialetizia.delzompo/posts/1861511057446524?pnref=story


domenica 11 giugno 2017

Sono come te



Prendimi per mano
sono tua sorella, tuo fratello
sono un cittadino senza terra
sono come te
la pioggia mi bagna
fuori stagione
le primavere ritardano
sbocciano improvvise
declinano brevi
le estati ardono
muovo passi
su sabbie roventi.


Prendimi per mano
sono come te
esiliato, straniero
in terra propria
nelle altrui terre
sono profugo
scappo da guerre
fuori e dentro
ho fame e sete
ho bisogno di qualcuno
che mi stringa forte
che mi scaldi
anche con le sue parole.


Prendimi per mano
perché tremo
come te
e quando guardo il cielo la notte
qualche volta
è solo il buio tra le luci lontane
che si racconta
e la luna è muta.
Prendimi per mano
sono in cammino
vicino a te.
Asciugherò le tue lacrime
con le mie labbra
e ci bagneremo l’anima
d’amore.


Poesia introduttiva dal libro:
"Passi. Versi di un incontro".
Autrice: Maria Letizia Del Zompo.
Casa editrice: Nulla Die
ISBN: 978-88-6915-107-1.

Il libro è organizzato in 5 capitoli:
- Panoramica 
- Verso me 
- Verso te
- Verso il mondo
- Il viaggio volge alla fine.

Le liriche si susseguono in modo da potersi leggere come un racconto, soprattutto nella sua parte centrale dedicata al mio incontro con l'amore.
Il racconto di un percorso emozionale che ha visto cambiare radicalmente la mia vita e in cui, spero, possano riconoscersi in molti.


Ulteriori informazioni qui:
https://ml-delzompo.blogspot.it/2017/06/eccolo-qui-un-piccolo-grande-sogno-che.html

giovedì 18 maggio 2017

Allontanare un figlio perché gay.È questo un genitore?


Cosa porta dei genitori ad allontanare una figlia solo perché omosessuale?
Come è possibile che un credo religioso, o convinzioni su ciò che dovrebbe o non dovrebbe  essere la sessualità, inducano una madre e un padre ad anteporre l’osservanza del loro credo al benessere e alla felicità di una creatura che hanno messo al mondo?
Un genitore che si comporta così, ama il proprio figlio?
Si è troppo duri se si ipotizza che questo comportamento sia inconciliabile con il concetto d’amore?
Persone prigioniere dei propri pregiudizi rovinano la vita di chi dovrebbe essergli il bene più prezioso.

Il punto della discordia non riguarda principi che giustamente ognuno di noi vorrebbe vedere rispettati. Non si parla del non uccidere, non rubare, non sfruttare gli altri. Si parla di una libera scelta che non limita la libertà, né il benessere di alcuno.
Seppur lecito pensarla diversamente, nessuno può limitare le libere scelte dell’altro, come quella riguardanti il sesso, il colore della pelle o la religione del proprio compagno/a.

E nessun genitore può ritenersi veramente tale se non riesce a stargli a cuore la felicità del proprio figlio/a e preferisce vederlo soffrire, allontanandolo, piuttosto che rivedere il proprio modo di pensare o trovare un compromesso accettabile per tutti. 
È una affermazione dura, ma la vedo così.

La libera scelta della persona da amare è direttamente legata alla possibilità di essere felici nella vita. Nessuno riesce ad essere  felice se impedito nel suo bisogno primario di amare chi vuole ed essere amato da chi ha scelto. 

Maria Letizia Del Zompo

http://www.lastampa.it/2017/05/17/edizioni/aosta/io-sbattuta-fuori-casa-perch-lesbica-IORSIt9qd8AZIKJTm2hQcO/pagina.html

Godiamoci questa maledetta, scombinata vita


Lo ricordo anche a me stessa... spesso perdiamo tempo a rincorrere ciò che non vuole essere raggiunto, a lamentarci per ciò che potremmo cambiare, ad arrabbiarci per ferite che noi stessi ci infliggiamo o ci siamo inflitti. Manchiamo di chiarezza.

La chiarezza è figlia della semplicità, la semplicità è figlia dell'intelligenza e l'intelligenza è figlia della capacità di leggere il mondo con gli occhi del cuore.

Godiamoci questa maledetta, scombinata e straordinaria vita.


La vita... una macchia di colore che emerge dal buio.


Testo e foto
Maria Letizia Del Zompo

mercoledì 17 maggio 2017

Il tono di voce


Il tono di voce talora fa più male di mille schiaffi, dice più di mille parole, è un pugno nello stomaco che ti lascia senza fiato.

Maria Letizia Del Zompo

venerdì 12 maggio 2017

CARL GUSTAV JUNG - La solitudine

La solitudine non deriva dal fatto di non avere nessuno intorno, ma dalla incapacità di comunicare le cose che ci sembrano importanti, o dal dare valore a certi pensieri che gli altri giudicano inammissibili.

Carl Gustav Jung  

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/solitudine/frase-288854?f=a:139>

CARL GUSTAV JUNG - L'unico pericolo è l'uomo

Abbiamo bisogno di più consapevolezza della natura umana, perché l'unico pericolo reale che esiste è l'uomo in se stesso.

Carl Gustav Jung

giovedì 11 maggio 2017

CARL GUSTAV JUNG - La gente giudica

Pensare è molto difficile. Per questo la maggior parte della gente giudica.
La riflessione richiede tempo, perciò chi riflette già per questo non ha modo di esprimere continuamente giudizi.


Carl Gustav Jung 

Il disincanto e l'amore


Quello che scrivo ad alcuni potrà forse sembrare naif, potrà non piacere o provocare un’alzata di spalle. Ma quello che scrivo lo sento, lo vivo, lo penso, è una parte di quello che sono.E comunque la verità è che, qualche volta, mi sento in difetto. Mi sento in difetto nei confronti di questi nostri tempi moderni. Non riesco a non scrivere d’amore, a non dar forma ai miei entusiasmi, alle mie passioni, al mio senso di compartecipazione con la natura e con gli altri.

Non è che lo veda sempre mezzo pieno questo benedetto bicchiere che è la nostra vita. Conosco il dolore, la sconfitta, le piccole meschinità, le mie ombre e quelle altrui. Conosco e soffro l’irrisolto mistero della nostra piccola vita che può sembrare insignificante, la disillusione di chi non crede più in un Dio infinitamente buono e giusto che ci ha messo su questo Terra per un determinato scopo. Conosco la disperazione per un mondo che sembra indomabile e impossibile da correggere, da redimere. Conosco e comprendo l’assunto per cui la realtà è una mera costruzione condizionata dalla nostra maniera di percepire le cose e di interagire con esse. So che per questo non ci sarà mai possibile conoscere la “VERITÀ”, trovare risposte alle domande che da sempre assillano la nostra piccola esistenza di uomini.

Ma se anche non conosceremo mai la Verità, è possibile conoscere la nostra, la verità delle nostre emozioni, se non potremo mai redimere il mondo, possiamo migliorarlo per qualcuno e per noi stessi abituandoci a gesti di altruismo, di comprensione, d’ascolto.

Ciò che scrivo scaturisce da questa impostazione di vita. È qualcosa di spontaneo, non è un voler star bene per forza. È un flusso, uno stato d’essere, che spesso è semplicemente lì, spontaneo, e vuole essere cantato, omaggiato, condiviso.

Mi chiedo se oggi non abbiamo bisogno proprio di questo, se non possa considerarsi un atto rivoluzionario parlare di cose antiche come gli amori che durano, gli incontri che toccano, gli affetti che resistono, le corrispondenze che ci scuotono, le idee che restano, della nostra nostalgia per tutto ciò quando non riusciamo a viverlo, spesso per paura.

Perché ci rimpiccioliamo e sacrifichiamo la nostra anima, intesa come la parte più profonda e vera di noi, sull'altare di una modernità che ci vuole talora freddi, distaccati, razionali, disincantati, disillusi? Perché non capire il disincanto come una faccia di quel sogno che è la vita e magari una fase necessaria e di transizione per andare oltre?

Io penso che siamo ammalati di negatività, di una razionalità mal intesa che non ci rende liberi ma schiavi dell’apparire. Penso che il voler apparire sia una conseguenza del vuoto che avvertiamo dentro ed il vuoto è una conseguenza del negarci l’unica cosa che su questo così complicato mondo ci fa star bene: l’amore, gli affetti che durano, gli abbracci che non finiscono, le passioni che ci coinvolgono. O di negarci la gioia di celebrarli.
Oggi potremmo farlo alla luce di una razionalità che ci ha donato la capacità di riconoscere le nostre proiezioni, donandoci maggiore consapevolezza. Per ritrovare il senso in un mondo ammalato di una razionalità fredda e vuota perché svuotata dell’anima, abbiamo bisogno di una razionalità che nutra la chiarezza del cuore. Abbiamo bisogno di saperci leggere dentro.E allora, chissà, potrebbero succedere cose che oggi sembrano utopie, fantasticherie di menti naif.
Ma la realtà non sarebbe quello che è, se di tanto in tanto non ci fossero state persone che hanno sognato l’impossibile.
Testo
Maria Letizia Del Zompo
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FRIDA KAHLO - Nessuno è separato da nessuno

Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno. L’angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient’altro che un processo per esistere. La lotta rivoluzionaria in questo processo è una porta aperta all’intelligenza.

Frida Kahlo

martedì 9 maggio 2017

Forse è perché da sempre amo scrivere



Forse è perché da sempre amo scrivere, come amo la musica e qualche volta mi invento qualche nota.
Forse perché amo i processi creativi in generale, siano essi inventarsi una ricetta, allestire un giardino che ricrei mente e cuore, concepire un marchingegno, disegnare un quadro, ideare un edificio, creare un oggetto.
Forse perché ritengo l’atto creativo in sé un atto di bellezza, un improbabile guizzo di luce nel buio, per quanto piccolo e magari insignificante negli occhi degli altri. Forse perché so e immagino quanto sudore emotivo, fisico, mentale ci possa essere dietro. 



Ecco per tutti questi motivi e altri che mi verranno in mente, ritengo giusto che ognuno dia “a Cesare quel che è di Cesare”, onori, riconosca all’altro il suo contributo alla bellezza. È un fatto di onestà, di riconoscenza, di sincerità.
E soprattutto è un passo verso se stessi e verso una vita che ci soddisfi di più.


Perché? Perché “appropriarsi” dei sudori altrui, qualunque essi siano, senza onorare, fa parte di una mentalità dell’apparenza e dell’opportunismo. E una vita fatta di apparenze, di io surrogati e presi in prestito, di piccole e grandi menzogne per suscitare l’ammirazione degli altri, è la via più semplice e diretta per una vita infelice, mentre tutti dichiarano di essere alla ricerca della propria felicità, non sapendo bene cosa significhi.

Una vita felice è una vita vissuta nella verità, anche quando fa male. Perché il dolore non è il rivale della felicità ma è solo l’altra faccia della gioia. L’antagonista della felicità, il suo killer, è la menzogna, piccola o grande che essa sia.

Avere il coraggio della verità significa avere il coraggio di essere felici.


Maria Letizia Del Zompo

ALDA MERINI - Ero matta in mezzo ai matti

Ero matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non come i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando sono uscita!

Alda Merini

lunedì 8 maggio 2017

Dove manca la gioia


La gioia è figlia della capacità di intravedere una possibilità dove gli altri vedono solo barriere, una scelta dove gli altri vedono solo ineluttabilità, di fermarsi ad ascoltare quando tutti vanno di fretta immersi nel frastuono.



Maria Letizia Del Zompo


Anche se forti


Nessuno si basta mai da solo.

domenica 7 maggio 2017

Quello che conta: cercare di essere giusti.




Ognuno di noi ha i suoi punti di forza e di debolezza, i suoi lati positivi e negativi, ognuno di noi può diventare in qualche momento invidioso, cinico, aggressivo, insolente.

La differenza tra le persone la fa soprattutto il grado di consapevolezza, la capacità di introspezione, il sapersi immedesimare nel’altro.

La differenza la fa il saper riconoscere la nostra parte di responsabilità in tutto ciò che ci accade, anche di negativo, la capacità di non indurire, di non serbare rancore quando veniamo feriti e di non diventare manipolatori a nostra volta se gli altri lo hanno fatto con noi.

La differenza la fa la facoltà di riconoscere quando sbagliamo, quando esageriamo, quando diveniamo ingiusti.


Queste capacità non ci rendono necessariamente più buoni ma più giusti. E questo, penso, sia l’unica vera cosa che conti veramente. Cercare di essere giusti.


Testo
Maria Letizia Del Zompo

giovedì 4 maggio 2017

Diario di un disilluso.La perdita


Si perde solo ciò
che non si è mai avuto veramente.


Testo
Maria Letizia Del Zompo

Diario di un disilluso. Aspettare


C'è un momento in cui
continuare ad aspettare
significa iniziare a morire.


Testo

Maria Letizia Del Zompo

Non sapeva mentire


Non sapeva mentire...
Questa era la sua forza
e la sua debolezza.


Testo
Maria Letizia Del Zompo

mercoledì 26 aprile 2017

Tutto è solo un arrivederci


Cosa giace nel profondo di un’anima che cerca di esprimersi, di raggiungere la superficie in un mondo che sembra fatto per rigettarla, come tutto ciò che profuma di vero, di essenziale? Qual è la sua destinazione, a cosa anela?
È l’anima solo un costrutto della nostra mente o il respiro dell’infinito? Appartiene a noi, al nostro immaginario o all'universo e a chi forse lo creò?
È solo una compagna di strada, frutto delle nostre fantasie, per dar colore alla nostra misera vita, prigioniera di molecole organiche, soggetta alle leggi imperterrite della chimica e della fisica, costretta da esse al tentativo, all'evoluzione e regressione, al moto e alla perseveranza, all'attrazione e repulsione, condannata all'incessante divenire?
O è forse l’anima l’unica costante, la sostanza originaria, esistente già prima dell’inizio dei tempi, la quale ci tesse all'infinito, come maglie di una catena che non ha inizio né fine?


Considerazioni nate durante una passeggiata in riva al mare.


E pensavo a te, padre. Prima che tu morissi, ero terrorizzata dall'idea che potessi lasciarmi, per sempre. Avevo paura del dolore, dell’assolutezza di quell'addio, dell’incommensurabilità della perdita.
Poi accadde. Tu moristi, all'improvviso, senza la possibilità di un commiato. Gridai e piansi, piansi molto e per molto tempo. Ma rimasi in piedi e ti lasciai andare, anche se ci misi un po’. Non imprecai, non mi arrabbiai con te per avermi lasciato sola. Ti feci una promessa e questo mi restituì alla vita. Ti promisi di mettermi in cammino verso me stessa.

E capii che non c’è niente di assoluto nella vita, niente che se ne vada veramente e per sempre.

Tutto è solo e sempre un arrivederci, un ricomporsi in un abbraccio che pensavamo sciolto. Tutto è un ciclo, un allontanarsi per poi ritrovarsi di nuovo. Ciò che se ne va non scompare davvero, perché lascia dietro di sé una scia luminosa, una traccia, una miriade di corpuscoli danzanti, ognuno con il suo profumo, il suo colore, la sua vibrazione. Piccoli tasselli di un mosaico, pronto a assemblarsi sempre nuovo.

No, nella vita non esistono addii, la vita non concede commiati per sempre. Niente scompare in un buio indistinto senza lasciare traccia.


Così me ne andavo passeggiando in spiaggia, accanto ad un meravigliosa acqua settembrina, opaca, imperscrutabile, che si svelava solo attraverso le sue onde, la sua superficie occhieggiante di ritagli smeraldi. Sembrava mi invitasse alla danza, avvicinandosi in punta di piedi, come un’amante che si dà con ritegno, lentamente, accortamente. I suoi misteri, quelli raccolti nel pieno della sua stagione, li avrebbe svelati solo a chi si sarebbe avventurato ad accogliere il suo abbraccio, a osare uno sguardo oltre il suo manto d’opale.


Testo e foto
Maria Letizia Del Zompo

martedì 25 aprile 2017

La differenza, in una relazione, la fa sempre e solo l’amore e il rispetto.


Leggendo alcuni post su facebook, mi sono accorta che c’è una grande discussione sull'età della compagna o moglie (se l’una o l’altra, non me ne importa nulla) di Macron, possibile futuro Presidente della Francia.

Ecco, penso che a tutti, come a me, dovrebbe importare un fico secco se io (per dire) scelgo come compagno un uomo o una donna, o entrambi a piacimento, qualcuno più giovane o più vecchio, bello o brutto, italiano o del Timbuctù, con più o meno peli. Le scelte private sono appunto private e insindacabili.

La differenza, in una relazione, la fa (e dovrebbe farla) sempre e solo l’amore e il rispetto. 

Tutto il resto sono chiacchiere assurde e inconcludenti da bar, per distrarci dalle nostre incapacità e mancanze, dalla nostra infelicità. Se dobbiamo discutere e criticare o indignarci facciamolo contro chi non rispetta il proprio partner, chi usa violenza fisica e psicologica fino all'omicidio. Questi sono gli argomenti su cui dovremmo riflettere e discutere, cui dedicare un po’ della nostra curiosità e passione.


Maria Letizia Del Zompo