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sabato 3 giugno 2017

Passi. Versi di un incontro


Eccolo qui, un piccolo grande sogno che si è avverato:
"Passi. Versi di un incontro"

Casa editrice: Nulla Die
ISBN: 978 88 6915 107 1.

(Informazioni più aggiornate, link e estratti sul mio nuovo Blog:
http://www.marialetiziadelzompo.com/blog/)

Una raccolta di 81 poesie e una lettera, che si leggono come un racconto. Il racconto di un incontro con se stessi, l'amore, il mondo, la vita.

Una piccola, alcuni dicono ormai media, casa editrice, Nulla Die (una delle loro pubblicazioni è già stata tra le finaliste del premio Strega), ha voluto credere in me e darmi questa opportunità.
Ed io ne sono molto felice! 
Spero vorrete leggermi e spero di potervi regalare qualche emozione.

Il libro potete ordinarlo online:

- Sul sito della casa editrice (disponibilità immediata):
http://nulladie.com/cerca?controller=search&orderby=position&orderway=desc&search_query=maria+letizia+del+zompo&submit_search=
(se all'ordine aggiungete "amico dell'autrice", riceverete un altro  libro omaggio, edito dalla stessa casa)

- direttamente dal distributore Libro Co.Italia:
https://www.libroco.it/dl/Del-Zompo-Maria-Letizia-Fatus-S/Nulla-Die/9788869151071/Passi-Versi-di-un-incontro/cw933163320380398.html

- su IBS:
https://www.ibs.it/passi-versi-di-incontro-libro-maria-letizia-del-zompo/e/9788869151071?inventoryId=75220703

- su Amazon (il titolo è già elencato ma non ancora disponibile):
https://www.amazon.it/Passi-Versi-di-un-incontro/dp/8869151077/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1497537500&sr=8-1&keywords=maria+letizia+del+zompo

- su tutti gli altri siti online se non ancora disponibile, lo sarà a breve.


"Passi. Versi di un incontro" è reperibile anche in tutte le librerie del territorio nazionale e all'estero. Anche se in molte non sarà ancora fisicamente presente, potete farlo ordinare. Se la libreria vi dice che il titolo non risulta disponibile, ditegli di ordinarlo attraverso il distributore ufficiale che è la Libro Co.Italia.
Gli altri distributori, come p.e. IBS, seguendo propri interessi economici, possono far risultare il titolo non disponibile. Particolari problemi potrebbero risultare nelle librerie di catena come la Mondadori. 
Ma forniti di tutte queste informazioni, non vi dovrebbe essere difficile reperire il libro.

Per chi è di San Benedetto del Tronto, "Passi.Versi di un incontro" potete già acquistarlo presso la libreria "La Bibliofila", Via Ugo Bassi 38.


Se doveste comunque avere difficoltà a comprarlo e farlo ordinare, vi prego di farmelo sapere.

Sarò felicissima di tutti i vostri commenti e interazioni. Positive o negative non importa. 
La condivisione, il dialogo, il confronto sono sempre e comunque una fonte di gioia e di crescita.

“Mi semino nell’anima un nuovo inizio. Raccoglierò albe lungo il cammino.”

Un abbraccio a tutti voi e buona lettura.

Maria Letizia Del Zompo

sabato 20 maggio 2017

Sull'obbligatorietà delle vaccinazioni


Per 20 anni ho svolto la mia attività di medico pediatra in Germania dove non esiste l'obbligo di vaccinazione. Ma me lo sarei augurato. Le discussioni con i genitori erano quasi giornaliere (ogni giorno eseguivo tante vaccinazioni), perché anche in Germania la schiera degli scettici non manca di proseliti.
I genitori che non riuscivo a convincere (pochi), li invitavo a trovarsi un altro pediatra. Perché? Perché non volevo essere complice di quella che ritengo tuttora una lesione del diritto all'incolumità dei bambini.

E sì che sono sempre stata un medico alternativo. Mi sono occupata di medicina cinese e di psicosomatica, ho sempre prescritto pochissimi farmaci e sono per un dialogo con il paziente che deve poter decidere insieme al medico la terapia più giusta. Ma ci sono limiti.

Le malattie infantili non sono affatto "benigne". Bambini che contraggono il morbillo vanno incontro p.e. a complicanze gravi a medio e lungo termine sulle quali non mi voglio dilungare qui.

Dico però che, se si è deciso per la obbligatorietà, è un controsenso non estenderla al periodo della scuola. Se si inizia un ciclo di vaccinazioni, bisogna anche terminarlo.
Nei bambini dai sei anni in su, si effettuano i richiami che sono essenziali per garantire il livello di immunità utile a non far più circolare le malattie.
Ma perché si fanno sempre le cose a metà? Un compromesso stupido e deleterio.

Maria Letizia Del Zompo

P.S.: La foto non è fuori tema! Proprio i bambini immunodepressi, magari perché hanno dovuto subire una chemioterapia, hanno particolarmente bisogno che tutti gli altri siano vaccinati. Invece che di cancro, rischiano di morire di morbillo, come è già purtroppo successo. Questo va assolutamente evitato.

giovedì 18 maggio 2017

L'onestà


Onestà è cercare di raggiungere tutto ciò che desideri solo con il sudore del tuo impegno, mai sottraendo ad altri.
Onestà è anche essere coscienti dei propri limiti, dare il giusto valore agli altri,riconoscere le proprie "ombre" e non proiettarle su altri

Maria Letizia Del Zompo

Allontanare un figlio perché gay.È questo un genitore?


Cosa porta dei genitori ad allontanare una figlia solo perché omosessuale?
Come è possibile che un credo religioso, o convinzioni su ciò che dovrebbe o non dovrebbe  essere la sessualità, inducano una madre e un padre ad anteporre l’osservanza del loro credo al benessere e alla felicità di una creatura che hanno messo al mondo?
Un genitore che si comporta così, ama il proprio figlio?
Si è troppo duri se si ipotizza che questo comportamento sia inconciliabile con il concetto d’amore?
Persone prigioniere dei propri pregiudizi rovinano la vita di chi dovrebbe essergli il bene più prezioso.

Il punto della discordia non riguarda principi che giustamente ognuno di noi vorrebbe vedere rispettati. Non si parla del non uccidere, non rubare, non sfruttare gli altri. Si parla di una libera scelta che non limita la libertà, né il benessere di alcuno.
Seppur lecito pensarla diversamente, nessuno può limitare le libere scelte dell’altro, come quella riguardanti il sesso, il colore della pelle o la religione del proprio compagno/a.

E nessun genitore può ritenersi veramente tale se non riesce a stargli a cuore la felicità del proprio figlio/a e preferisce vederlo soffrire, allontanandolo, piuttosto che rivedere il proprio modo di pensare o trovare un compromesso accettabile per tutti. 
È una affermazione dura, ma la vedo così.

La libera scelta della persona da amare è direttamente legata alla possibilità di essere felici nella vita. Nessuno riesce ad essere  felice se impedito nel suo bisogno primario di amare chi vuole ed essere amato da chi ha scelto. 

Maria Letizia Del Zompo

http://www.lastampa.it/2017/05/17/edizioni/aosta/io-sbattuta-fuori-casa-perch-lesbica-IORSIt9qd8AZIKJTm2hQcO/pagina.html

venerdì 12 maggio 2017

ANDREA CAMILLERI - La tv

Bisogna guardare la tv portandosi appresso un paracqua ideale che permetta al nostro cervello di restare asciutto e lucido, di non inzupparsi di tutte le informazioni distorte, contraffatte, alterate, finalizzate che ci vengono propinate.

Andrea Camilleri

La moralità a singhiozzo


Molti si rifanno a valori cristiani per giustificare la loro opposizione al riconoscimento di diritti civili fondamentali quali quelli per esempio riguardanti le coppie omosessuali o il fine vita.
Talora incitano a boicottare in Parlamento le leggi al riguardo, a farsi  nella società "obiettori di coscienza".


Ma se poi si tratta p.e. di profughi, i principi cristiani vengono letteralmente gettati in mare. 
Questa è la morale, l'osservanza di principi a singhiozzi di cui sono affetti molti politicamente, socialmente e privatamente.
La bontà, il principio di umanità, la comprensione, l'empatia si fermano per molti sull'uscio di "casa", dove casa è un proprio particolare interesse.
Ma i principi, la morale, la solidarietà umana non ha linee di demarcazione. Se sì, sono solo parole che usiamo a sproposito per abbellire e vendere come oro declinazioni di egoismi particolari.
Per capire ciò abbiamo bisogno di intelligenza, in primo luogo quella del cuore e temo che sia merce rara.

Maria Letizia Del Zompo

CARL GUSTAV JUNG - Tutto comincia con l'individuo

Solo un cambiamento dell’atteggiamento individuale potrà portare con sé un rinnovamento dello spirito delle nazioni. Tutto comincia con l’individuo.

Carl Gustav Jung

giovedì 11 maggio 2017

Il disincanto e l'amore


Quello che scrivo ad alcuni potrà forse sembrare naif, potrà non piacere o provocare un’alzata di spalle. Ma quello che scrivo lo sento, lo vivo, lo penso, è una parte di quello che sono.E comunque la verità è che, qualche volta, mi sento in difetto. Mi sento in difetto nei confronti di questi nostri tempi moderni. Non riesco a non scrivere d’amore, a non dar forma ai miei entusiasmi, alle mie passioni, al mio senso di compartecipazione con la natura e con gli altri.

Non è che lo veda sempre mezzo pieno questo benedetto bicchiere che è la nostra vita. Conosco il dolore, la sconfitta, le piccole meschinità, le mie ombre e quelle altrui. Conosco e soffro l’irrisolto mistero della nostra piccola vita che può sembrare insignificante, la disillusione di chi non crede più in un Dio infinitamente buono e giusto che ci ha messo su questo Terra per un determinato scopo. Conosco la disperazione per un mondo che sembra indomabile e impossibile da correggere, da redimere. Conosco e comprendo l’assunto per cui la realtà è una mera costruzione condizionata dalla nostra maniera di percepire le cose e di interagire con esse. So che per questo non ci sarà mai possibile conoscere la “VERITÀ”, trovare risposte alle domande che da sempre assillano la nostra piccola esistenza di uomini.

Ma se anche non conosceremo mai la Verità, è possibile conoscere la nostra, la verità delle nostre emozioni, se non potremo mai redimere il mondo, possiamo migliorarlo per qualcuno e per noi stessi abituandoci a gesti di altruismo, di comprensione, d’ascolto.

Ciò che scrivo scaturisce da questa impostazione di vita. È qualcosa di spontaneo, non è un voler star bene per forza. È un flusso, uno stato d’essere, che spesso è semplicemente lì, spontaneo, e vuole essere cantato, omaggiato, condiviso.

Mi chiedo se oggi non abbiamo bisogno proprio di questo, se non possa considerarsi un atto rivoluzionario parlare di cose antiche come gli amori che durano, gli incontri che toccano, gli affetti che resistono, le corrispondenze che ci scuotono, le idee che restano, della nostra nostalgia per tutto ciò quando non riusciamo a viverlo, spesso per paura.

Perché ci rimpiccioliamo e sacrifichiamo la nostra anima, intesa come la parte più profonda e vera di noi, sull'altare di una modernità che ci vuole talora freddi, distaccati, razionali, disincantati, disillusi? Perché non capire il disincanto come una faccia di quel sogno che è la vita e magari una fase necessaria e di transizione per andare oltre?

Io penso che siamo ammalati di negatività, di una razionalità mal intesa che non ci rende liberi ma schiavi dell’apparire. Penso che il voler apparire sia una conseguenza del vuoto che avvertiamo dentro ed il vuoto è una conseguenza del negarci l’unica cosa che su questo così complicato mondo ci fa star bene: l’amore, gli affetti che durano, gli abbracci che non finiscono, le passioni che ci coinvolgono. O di negarci la gioia di celebrarli.
Oggi potremmo farlo alla luce di una razionalità che ci ha donato la capacità di riconoscere le nostre proiezioni, donandoci maggiore consapevolezza. Per ritrovare il senso in un mondo ammalato di una razionalità fredda e vuota perché svuotata dell’anima, abbiamo bisogno di una razionalità che nutra la chiarezza del cuore. Abbiamo bisogno di saperci leggere dentro.E allora, chissà, potrebbero succedere cose che oggi sembrano utopie, fantasticherie di menti naif.
Ma la realtà non sarebbe quello che è, se di tanto in tanto non ci fossero state persone che hanno sognato l’impossibile.
Testo
Maria Letizia Del Zompo
x

STOP - I bambini non si toccano


lunedì 8 maggio 2017

Solo la verità ci rende liberi


Solo la verità ci rende liberi

domenica 7 maggio 2017

Quello che conta: cercare di essere giusti.




Ognuno di noi ha i suoi punti di forza e di debolezza, i suoi lati positivi e negativi, ognuno di noi può diventare in qualche momento invidioso, cinico, aggressivo, insolente.

La differenza tra le persone la fa soprattutto il grado di consapevolezza, la capacità di introspezione, il sapersi immedesimare nel’altro.

La differenza la fa il saper riconoscere la nostra parte di responsabilità in tutto ciò che ci accade, anche di negativo, la capacità di non indurire, di non serbare rancore quando veniamo feriti e di non diventare manipolatori a nostra volta se gli altri lo hanno fatto con noi.

La differenza la fa la facoltà di riconoscere quando sbagliamo, quando esageriamo, quando diveniamo ingiusti.


Queste capacità non ci rendono necessariamente più buoni ma più giusti. E questo, penso, sia l’unica vera cosa che conti veramente. Cercare di essere giusti.


Testo
Maria Letizia Del Zompo

sabato 6 maggio 2017

Siamo noi a decidere



martedì 25 aprile 2017

Rigettiamo con forza ogni forma di violenza


"Rigettiamo con forza ogni forma di violenza,
di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra."


Margherita Hack

La differenza, in una relazione, la fa sempre e solo l’amore e il rispetto.


Leggendo alcuni post su facebook, mi sono accorta che c’è una grande discussione sull'età della compagna o moglie (se l’una o l’altra, non me ne importa nulla) di Macron, possibile futuro Presidente della Francia.

Ecco, penso che a tutti, come a me, dovrebbe importare un fico secco se io (per dire) scelgo come compagno un uomo o una donna, o entrambi a piacimento, qualcuno più giovane o più vecchio, bello o brutto, italiano o del Timbuctù, con più o meno peli. Le scelte private sono appunto private e insindacabili.

La differenza, in una relazione, la fa (e dovrebbe farla) sempre e solo l’amore e il rispetto. 

Tutto il resto sono chiacchiere assurde e inconcludenti da bar, per distrarci dalle nostre incapacità e mancanze, dalla nostra infelicità. Se dobbiamo discutere e criticare o indignarci facciamolo contro chi non rispetta il proprio partner, chi usa violenza fisica e psicologica fino all'omicidio. Questi sono gli argomenti su cui dovremmo riflettere e discutere, cui dedicare un po’ della nostra curiosità e passione.


Maria Letizia Del Zompo

25 Aprile, la lotta per una vita onesta e libera non termina mai. Dedicata a mio padre


Questa giornata della Memoria voglio dedicarla a mio Padre e con lui a tutti gli uomini e le donne di buona volontà che pagarono con la loro vita, la fatica, le privazioni, la libertà di cui oggi godiamo e che dobbiamo continuare a difendere perché è un bene fragile, come tutte le cose che veramente contano.

La dedico a mio padre che nel lontano 8 Settembre del 1943, trovandosi a bordo del rimorchiatore Datura, presso Salins d'Hyeres al Sud della Francia,  dopo la proclamazione dell’Armistizio preferì la deportazione e il campo lavoro, piuttosto che la collaborazione con i tedeschi.

La dedico a mio padre che fu ed è ancora il filo rosso della mia vita, quello che mi impedì in momenti di difficoltà di smarrire il sentiero; la mia ancora, quella che mi diede respiro in porti sicuri dopo giornate, mesi, anni di tempesta. Mio padre dal quale imparai il coraggio dell’onestà e la bellezza del perdono, da cui imparai la responsabilità dei miei atti e delle mie parole. Mio padre dal quale appresi che l’amore non ha condizioni ma non ci esime dall’obbligo di essere equi.

Mio padre dal quale imparai anche il paradosso, la contraddizione, la difficoltà del bene, l’impossibilità di essere giusti sempre. Mio padre che mi trasmise anche il suo dolore, le sue paure, le sue rabbie.

Mio padre che porto nel cuore come voce della mia coscienza e come testimone dell’ultima battaglia, la più difficile, quella che mi rese finalmente liberà. L’amore rende schiavi se non si emancipa dall'oggetto dell’amore ed io dovetti seppellire alcuni dei suoi contraddittori insegnamenti per aver anch'io il coraggio delle mie idee. Dovetti seppellire la paura di deluderlo per essere autentica. Dovetti avere il coraggio di poter fallire per poter crescere.

È una battaglia continua quella per una vita onesta e libera, qualcosa in cui talora si fallisce o si rischia di fallire. Ma ciò non ci esime dal continuare nel tentativo.

In memoria dei nostri cari. Facciamolo anche per loro.


Testo
Maria Letizia Del Zompo

lunedì 24 aprile 2017

Se pensi che gli immigrati ci rubino il lavoro




Se sei tra quelli che si lamentano che gli immigrati rubano il lavoro agli italiani, chiediti:
Mi è stato mai preferito uno straniero per un concreto posto di lavoro al quale aspiravo o è capitato alla maggior parte degli “italiani” che conosco personalmente?
Se la risposta è no, chiediti:
·    Perché sostengo tesi che non hanno riscontro nella mia esperienza personale?
Se la risposta è sì, chiediti:
·      L’altro era più preparato e qualificato?
              Se la risposta è di nuovo sì, chiediti:
·  Perché invece di prepararmi e studiare di più, ritengo che  mi sia
   dovuto qualcosa anche quando sono in difetto?
   Se la risposta a questa seconda domanda è no e l’immigrato lo 
   hanno preferito solo perché possono pagarlo di meno, chiediti:
·  Perché me la prendo con lo straniero e non con il datore di lavoro che sfrutta, o con un sistema politico corrotto ed incapace; perché preferisco prendermela con i deboli e non con i potenti?

Se queste poche domande ti sembrano già troppe o troppo complicate, chiediti perché molti pensano che il razzismo abbia a che fare con l’ignoranza.


Maria Letizia Del Zompo

venerdì 7 aprile 2017

Arrabbiata d'amore - In un mondo ingiusto




Siedo qui
le membra stanche
il cuore gonfio …
E il mio cuore si espande
a raggiungere la cima
delle mie dita orfane
l'apice
dei miei piedi vagabondi
l'estremo
dei miei capelli rapaci.
E il battito furioso
diviene rombo
che rotola impietoso
tra le vie di un mondo
roso, rotto
dall'anima ghiaccia
dove corpi esili implorano
membra dilaniate urlano
viscere schiantate
infradiciate
usurpate
straziano
con le loro grida ignorate.

E rotola il battito furioso del mio cuore
arrabbiato d'amore.


Testo
Maria Letizia Del Zompo

mercoledì 5 aprile 2017

La strage degli innocenti - Un chiodo piantato nel cuore dell'uomo




È difficile commentare l’orrore della guerra in Siria che ha provocato 300 000 morti (di cui 24000 sono bambini), 5 milioni di rifugiati e 8 milioni di sfollati interni. Una guerra in cui i bambini sono le prime, intollerabili vittime*. Bambini privati di tutto, di qualsiasi fondamentale diritto, del diritto all'incolumità, al nutrimento, all'accudimento, all'istruzione, alla vita. Li abbiamo visti coperti di polvere e sangue, così scossi da non riuscire più a piangere, li abbiamo visti morire in mare, li abbiamo visti mutilati, i loro corpicini tra montagne di macerie. Ora li vediamo avvelenati dai gas, riversi sulle strade e i marciapiedi, irrigiditi e senza vita tra le braccia dei loro genitori disperati.
Le guerre sono sempre ingiuste e crudeli e il massacro degli innocenti è un chiodo piantato nel cuore dell’uomo. E questa guerra, in cui le responsabilità sono molteplici e inestricabili, è l’emblema dell’incapacità di noi umani di vivere nel rispetto e nell’ascolto reciproco, nell’onestà, nella giustizia.
Un bambino siriano prima di morire disse: "Mi lamenterò con Dio per ciò che fate. Gli dirò tutto."

Io non so cosa aggiungere, se non le seguenti righe. Una piccola preghiera che scrissi quando il mondo pianse il piccolo Aylin, ritrovato esangue sulla spiaggia. Il mio auspicio per un mondo che non veda più vittime innocenti.
 



In ricordo di Aylin e di tutte le piccole vittime innocenti

Avrei preferito non conoscere il tuo nome
saperti come tanti altri bambini del mondo
giocare su un prato
intento a far volare
un aeroplano di carta
la fantasia
un aquilone.

Invece ho visto riverso sulla spiaggia
il tuo piccolo corpo inerme
e ti piango come ti piange il mondo intero
lacrime vere, spero
che non durino il tempo breve
d’una indignazione fatta solo di parole.

Vorrei poterti regalare un sorriso
ma posso donarti solo questa piccola preghiera.
Che il tuo ingiusto sacrificio
sia la fiamma che risveglia la coscienza
di chi ha il dovere di aiutare, accogliere, proteggere
e che non abbiano più spazio
l’avidità, l’odio, l’indifferenza.

Addio piccolo.
Che nessuno più debba piangerti
su terre aspre e spoglie
Che il tuo sorriso rinasca
sul volto di tutti i bimbi che come te
meritano una vita
vissuta nella pace.


Testo
Maria Letizia Del Zompo 




* “Secondo Save the Children 2 bambini su 3 hanno perso un familiare, subito il bombardamento della propria abitazione o sono rimasti feriti. Il 50% dei bambini non può più andare a scuola e 1 bambino su 4 è a rischio di disturbi mentali che potrebbero avere un impatto devastante per il resto della vita.”  Via Rai News