martedì 25 aprile 2017

25 Aprile, la lotta per una vita onesta e libera non termina mai. Dedicata a mio padre


Questa giornata della Memoria voglio dedicarla a mio Padre e con lui a tutti gli uomini e le donne di buona volontà che pagarono con la loro vita, la fatica, le privazioni, la libertà di cui oggi godiamo e che dobbiamo continuare a difendere perché è un bene fragile, come tutte le cose che veramente contano.

La dedico a mio padre che nel lontano 8 Settembre del 1943, trovandosi a bordo del rimorchiatore Datura, presso Salins d'Hyeres al Sud della Francia,  dopo la proclamazione dell’Armistizio preferì la deportazione e il campo lavoro, piuttosto che la collaborazione con i tedeschi.

La dedico a mio padre che fu ed è ancora il filo rosso della mia vita, quello che mi impedì in momenti di difficoltà di smarrire il sentiero; la mia ancora, quella che mi diede respiro in porti sicuri dopo giornate, mesi, anni di tempesta. Mio padre dal quale imparai il coraggio dell’onestà e la bellezza del perdono, da cui imparai la responsabilità dei miei atti e delle mie parole. Mio padre dal quale appresi che l’amore non ha condizioni ma non ci esime dall’obbligo di essere equi.

Mio padre dal quale imparai anche il paradosso, la contraddizione, la difficoltà del bene, l’impossibilità di essere giusti sempre. Mio padre che mi trasmise anche il suo dolore, le sue paure, le sue rabbie.

Mio padre che porto nel cuore come voce della mia coscienza e come testimone dell’ultima battaglia, la più difficile, quella che mi rese finalmente liberà. L’amore rende schiavi se non si emancipa dall'oggetto dell’amore ed io dovetti seppellire alcuni dei suoi contraddittori insegnamenti per aver anch'io il coraggio delle mie idee. Dovetti seppellire la paura di deluderlo per essere autentica. Dovetti avere il coraggio di poter fallire per poter crescere.

È una battaglia continua quella per una vita onesta e libera, qualcosa in cui talora si fallisce o si rischia di fallire. Ma ciò non ci esime dal continuare nel tentativo.

In memoria dei nostri cari. Facciamolo anche per loro.


Testo
Maria Letizia Del Zompo

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