Cosa porta dei genitori ad
allontanare una figlia solo perché omosessuale?
Come è possibile che un credo
religioso, o convinzioni su ciò che dovrebbe o non dovrebbe essere la sessualità, inducano una madre e un
padre ad anteporre l’osservanza del loro credo al benessere e alla felicità di
una creatura che hanno messo al mondo?
Un genitore che si comporta così, ama il
proprio figlio?
Si è troppo duri se si ipotizza che questo comportamento sia
inconciliabile con il concetto d’amore?
Persone prigioniere dei propri
pregiudizi rovinano la vita di chi dovrebbe essergli il bene più prezioso.
Il punto della discordia non
riguarda principi che giustamente ognuno di noi vorrebbe vedere rispettati. Non
si parla del non uccidere, non rubare, non sfruttare gli altri. Si parla di una
libera scelta che non limita la libertà, né il benessere di alcuno.
Seppur lecito pensarla
diversamente, nessuno può limitare le libere scelte dell’altro, come quella riguardanti
il sesso, il colore della pelle o la religione del proprio compagno/a.
E nessun genitore può
ritenersi veramente tale se non riesce a stargli a cuore la felicità del
proprio figlio/a e preferisce vederlo soffrire, allontanandolo, piuttosto che rivedere
il proprio modo di pensare o trovare un compromesso accettabile per tutti.
È una affermazione dura, ma la vedo così.
La libera scelta della persona da amare è direttamente legata alla possibilità di essere felici nella vita.
Nessuno riesce ad essere felice se impedito nel suo bisogno primario
di amare chi vuole ed essere amato da chi ha scelto.
Maria Letizia Del Zompo
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