domenica 20 novembre 2016

Dialogo sulla solitudine



Lui disse:
"Mi ritrovai solo tra la folla, un caos informe, dove nulla aveva un senso compiuto. Tra la folla mi ero perso e non capivo il perché di quell’immenso vuoto che sentivo dentro. Poi vidi un sentiero strettissimo e lo percorsi, capii subito che era il sentiero giusto, capii che era lì che avevo lasciato la mia solitudine. Lei mi mancava e mancavo a me stesso.
Alla mia solitudine devo tutto, la mia capacità di amare, la mia capacità di capire gli altri.
Terrò stretta la mia solitudine, la mia casa dove tutto è possibile. La mia grande amica che mi porta ovunque io voglia, la mia compagna di vita. Lei mi ha salvato la vita, lei è il mio tesoro più grande. Avrò cura di lei.
Ed è per questo che non ho più paura di condividere la mia vita con altri, perché so di poter sempre contare su di lei".

Lei rispose:
“Ed io avrò sempre cura della tua solitudine come fosse la mia, perché non c’è vera vita né può esistere amore senza di essa. Perché la solitudine è l’oasi d’ossigeno in cui approfondiamo il respiro, assaporando l’esistenza, liberi di essere, di abbracciarci e di abbracciare, il silenzio che fa di tutto musica, il brivido che acquieta tutti i nostri sensi. La solitudine è quel luogo in cui alberghiamo nell’infinito.
Per questo custodirò sempre, gelosamente, caparbiamente la tua e la mia solitudine, l’unico tesoro che ci dona la speranza di poter rinnovare ogni sera … con il cuore colmo … la promessa:
“A domani”.



Scrivevano insieme:
Rocco Scozzarella e Maria Letizia Del Zompo

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ci vedo molte analogie con quel che penso au questo argomento, ed io non avrei saputo scriverlo cosi bene.
Grazie

A piene Mani ha detto...

Grazie mille Maurizio!