Lui disse:
"Mi
ritrovai solo tra la folla, un caos
informe, dove nulla aveva un senso compiuto. Tra la folla mi ero perso e non
capivo il perché di quell’immenso vuoto che sentivo dentro. Poi vidi un
sentiero strettissimo e lo percorsi, capii subito che era il sentiero giusto,
capii che era lì che avevo lasciato la mia solitudine. Lei mi mancava e mancavo
a me stesso.
Alla
mia solitudine devo tutto, la mia capacità di amare, la mia capacità di capire
gli altri.
Terrò
stretta la mia solitudine, la mia casa dove tutto è possibile. La mia grande
amica che mi porta ovunque io voglia, la mia compagna di vita. Lei mi ha
salvato la vita, lei è il mio tesoro più grande. Avrò cura di lei.
Ed
è per questo che non ho più paura di condividere la mia vita con altri, perché
so di poter sempre contare su di lei".
Lei rispose:
“Ed
io avrò sempre cura della tua solitudine come fosse la mia, perché non c’è vera
vita né può esistere amore senza di essa. Perché la solitudine è l’oasi
d’ossigeno in cui approfondiamo il respiro, assaporando l’esistenza, liberi di
essere, di abbracciarci e di abbracciare, il silenzio che fa di tutto musica,
il brivido che acquieta tutti i nostri sensi. La solitudine è quel luogo in cui
alberghiamo nell’infinito.
Per
questo custodirò sempre, gelosamente, caparbiamente la tua e la mia solitudine,
l’unico tesoro che ci dona la speranza di poter rinnovare ogni sera … con il
cuore colmo … la promessa:
“A
domani”.
Scrivevano
insieme:
Rocco Scozzarella e Maria Letizia Del Zompo
Rocco Scozzarella e Maria Letizia Del Zompo
2 commenti:
Ci vedo molte analogie con quel che penso au questo argomento, ed io non avrei saputo scriverlo cosi bene.
Grazie
Grazie mille Maurizio!
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