domenica 30 ottobre 2016

Piango per la mia terra





 Piango per la mia terra

perché ho ancora lacrime per piangere.

Non ho perso casa, né lavoro, né persone a me care.

Qui sul mare

ancora

è tregua.

Eppure piango

comunque

perché in queste terre, tra le sue colline

sui quei versanti ora squarciati

tra quelle mura

che son venute giù sollevando polvere e grida

è cresciuta la mia anima

si è nutrita dei sapori, dei colori di quelle terre

della consistenza delle sue pietre

delle sue ombre e frescure

delle preghiere intonate tra le sue mura.

Ricordi come presenze

ore e giorni  trascorsi nei borghi

e tra le rocche

nei boschi e nelle vallate incastonate tra i monti

i fiori selvatici sui cigli delle strade.

Piango per chi è troppo sgomento

per piangere

e piango per chi le lacrime

le ha già consumate.


Maria Letizia Del Zompo

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ho provato la stessa cosa con il Friuli dove ho passato le estati della mia prima parte di vita. Non avevo notizie dei miei cari e sembrava un incubo senza fine. La tua gente me li ricorda un po'! Non si faranno mettere a terra e si riprenderanno la loro vita, anche per chi non c'è più

A piene Mani ha detto...

Lo spero vivamente, Clementina! È gente che sopporta con dignità il dolore, laboriosa, ancorata al proprio territorio. Speriamo che non ci siano più scosse gravi, lo sciame sismico è continuo, i nervi sono scissi. Speriamo che si possa presto ricominciare a costruire.