sabato 1 aprile 2017

Di un pomeriggio di quiete e dell'amore che non sempre ci sorride




Un portachiavi sbiadito a forma di cuore,
una densa colonna di fumo all’orizzonte,
tutt’intorno il paesaggio che si schiude nel sole.

La città riposa tra le sue mura,
qualche macchina ogni tanto rompe la quiete fatta di vento,
azzurro, vastità e un tubare e cinguettare che chiama e risponde.

Qualcuno commenta un mio post sull’amore,
che talora sceglie vie impenetrabili alla ragione,
e sull’abbandonarsi alla vita come unica, ultima saggezza.

“Io ... sono pure impazzito.“, racconta il commentatore anonimo.
“Ma lei non mi ama.”
Rispondo che la cosa più importante
è imparare la lezione che ogni incontro ci dona,
e cercare, pian piano, con pazienza, di andare oltre.

Rispondo in verità a me stessa.



Testo e foto
Maria Letizia Del Zompo



4 commenti:

costaguido ha detto...

Belle parole

A piene Mani ha detto...

Grazie!

Anonimo ha detto...

Penso che i commenti più sinceri, sono quelli che spontanei, vendono fuori, dritti dritti dal cuore, perché frutto spesso di esperienze passate o per convinzione profonda.
Quando è così, la schiettezza, si avverte tutta e contribuisce a creare quel senso di complicità che a volte è più facile instaurare tra perfetti sconosciuti.

A piene Mani ha detto...

Sono d'accordo! Succede talora di raccontare a perfetti "sconosciuti" le cose più intime, come quando sei in viaggio, in treno o nel pullman. Quando c'è sintonia, anche dalla distanza, si riescono a dire cose molto vere!