E
tu solitario
attendi
tra
le onde smeralde
che
si posi un gabbiano.
Lui
ti racconterà antiche leggende
d'incursioni
saracene
delle
lampare che a notte fonda
cavalcavano
le stesse onde
che
oggi tornano a lambirti
di
donne avvezze alla fatica
che
si recavano in spiaggia
a
lavare i loro pochi
e
poveri panni.
Ti
racconterà di navi in rotta per terre straniere
del
sudore dei funai
che
in riva tessevano le loro reti
di
bambini che in spiaggia venivano
a
medicare le loro ferite
e
chiassosi si rincorrevano
tra
i tuoi compagni centenari.
E
tu ascolterai
pieno
di nostalgia
costretto
nella tua immobilità
punto
fermo
in
un oceano in perenne movimento.
E
non ti resterà che aprire
i
pori della tua anima calcarea
all'onda
offrire
la tua antica superficie
ai
mitili, al sole
e
al vento che ti leviga.
Assetato
di passi
continuerai
ad attendere
i
tuoi gabbiani narratori.
Testo e foto
Maria Letizia Del Zompo
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